Ha forme inconfondibili e sfrutta la meccanica della Volvo XC40 (entrambe le case sono di proprietà della cinese Geely): questa “parentela” ha aiutato nei crash test Euro NCAP, dove la Lynk & Co 01 ha fatto una buona figura. La trazione è anteriore e un motore elettrico da 90 CV integrato nel cambio robotizzato a doppia frizione la rende ibrida plug-in (265 i cavalli combinati). L’assetto privilegia il comfort e lo sterzo è preciso quanto basta (molte rivali fanno meglio); peccato solo che i cerchi di 20” peggiorino l’assorbimento delle asperità. Un po’ scomoda la leva del cambio: per passare dalla “retro” alla marcia in avanti e viceversa servono due tocchi separati: in manovra si perde tempo. Difficile invece trovare difetti nell’abitacolo: è ben rifinito, costruito con materiali di qualità, spazioso e dotato di pratici comandi fisici, facili da individuare e azionare. Azzeccata anche la grafica di cruscotto digitale e sistema multimediale: è moderna e informa senza disorientare (da migliorare, però, la logica di alcuni menù). Il bagagliaio non è piccolo (sebbene sia basso) ma il doppiofondo è quasi inutilizzabile: al centro c’è la batteria a 12 Volt dei servizi (messa lì per questioni di sicurezza nei crash tes
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